La gestione della continenza

LA SFIDA DOPO L’OPERAZIONE

Il 90% delle persone con spina bifida soffre di incontinenza.

La spina bifida comporta un alto rischio di infezioni renali e incontinenza: una disfunzione questa che purtroppo compromette una buona integrazione sociale. Ecco perché l’Università di Lovanio – con la collaborazione dei partner locali – ha messo a punto con successo uno specifico programma di gestione della continenza sia urinaria che fecale.

Con il materiale appropriato, dei farmaci e poche semplici tecniche, educhiamo genitori e bambini a restare puliti e asciutti. Si prevengono così piaghe e infezioni; i bimbi possono andare a scuola e possono integrarsi con i compagni.

Per l’incontinenza urinaria, un’infermiera istruisce i genitori e dà loro il supporto e le informazioni necessarie per cateterizzare il bambino a casa e mantenere vuota la
vescica.
Per quanto riguarda l’incontinenza fecale, insegniamo ai genitori a liberare il bambino, a giorni alterni, con un semplice clistere.

L’infermiere locale segue molto attentamente la situazione familiare del bambino, che deve spesso essere aggiornata, in modo che le cure possano avvenire in modo autonomo.
Alcuni bambini a 4-5 anni sono già autosufficienti.

Anche a scuola si deve prevedere uno spazio riservato e adeguato per poter effettuare il trattamento.
Per questo abbiamo messo a punto una brochure per gli insegnanti in cui sono descritte tutte le necessità dei bambini con spina bifida e idrocefalo. Per illustrare in modo semplice il trattamento (specie in situazioni di analfabetismo o bassa scolarizzazione), abbiamo realizzato dei manifesti che spiegano, con aiuto di immagini, le varie fasi dell’operazione.